6 ottobre 2019

Ha avuto luogo ieri sabato 5 ottobre il XII Convegno della nostra Associazione, il cui programma avevamo a suo tempo annunciato e il cui titolo L’eterna danza delle stelle. Eterni sono infatti il moto e lo splendore degli astri ed essi non hanno mai cessato di attrarre l’attenzione dell’uomo e di essere per lui fonte di ispirazione. Possiamo dire, senza tema di smentita, che si è trattato di una delle edizioni più belle del nostro Convegno. Splendida la location, la sala Michelangelo del Bristol Palace Hotel, tutta stucchi e decori; ognuno dei relatori ha portato inoltre  il proprio sapere e condiviso le proprie esperienze, dando luogo ad una giornata intensa e ricca di spunti. Un pubblico attento e partecipe ha fatto, con la propria presenza, da cornice all’evento.
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Lucia Bellizia apre i lavori
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Ha dato inizio ai lavori il Presidente, Lucia Bellizia, che, dopo il saluto e il ringraziamento ai convenuti, ha brevemente illustrato le finalità di Apotélesma: la divulgazione delle antiche tecniche e della storia dell’astrologia, storia che è componente di quella del pensiero umano.
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Tania Daniels e Lucia Bellizia
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La prima a portare il proprio contributo e ad aprire quindi le danze è stata Tania Daniels, studiosa tedesca di astrologia ellenistica, che usando come esempio i particolari eventi che caratterizzarono la vita di Artemisia Gentileschi (1593-1654), ha illustrato la tecnica del zodiacal releasing. La sua relazione, dal titolo I colori chiari vicino al pollice, quelli più scuri in basso. Lo Zodiacal releasing nel tema di Artemisia Gentileschi, si basava su un metodo di indagine attribuito all’astrologo antiocheno Vettio Valente, il cui floruit va collocato nel II secolo e che fu autore dei nove libri delle Ἀνθολογίαι. Lo zodiacal releasing è una tecnica di temporizzazione, che divide la vita in capitoli e paragrafi e aiuta ad identificare i momenti di cambiamento: prende le mosse dalle sorti Tyche (salute, incidenti, il corpo), Daimon (carriera, azioni) ed Eros (relazioni, matrimonio, amore), che vengono poste come ascendente.
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Ida Li Vigni e Paolo Aldo Rossi
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A seguire l’intervento di Paolo Aldo Rossi, storico della scienza, accademico e saggista: La danza del cosmo. Il vento di Dio si librava sulla superficie delle acque. Partendo dalle parole iniziali della Genesi:

“In principio gli Elohim (El Hoa, numen tremendum o El Alah) idearono sia i luoghi delle acque che della terra. Ora la terra era un qualcosa di non visibile e di non fatto, e una nube incandescente e tenebrosa ricopriva l’abisso e il vento degli Elohim aleggiava sulle acque. L’Essere Supremo disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. Gli Elohim videro che la luce era cosa buona e separarono la luce dalle tenebre e chiamarono la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno uno”.

il relatore ha parlato dell’Universo, che le varie cosmologie hanno descritto come un immutabile e statico ammasso di vari corpi celesti, che non aveva mai subito alcun mutamento e non avrebbe dovuto modificarsi in maniera in qualche modo significativa e concreta, fino a quando, nel periodo che va dal 1924-‘29, Edwin Hubble osservò che quanto le nebulose sono più remote tanto esibiscono un movimento che le portano a una rapida recessione da noi e che quindi anche l’universo sta espandendosi (o, alternativamente, che sta contraendosi).
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Moreno Morani
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Dopo una breve pausa caffè i lavori sono ripresi con la relazione di Moreno Morani, già professore ordinario di glottologia dell’Università degli Studi di Genova, che ha presentato una relazione dal titolo I nomi delle stagioni nelle lingue antiche. Ragioni astronomiche e ragioni meteorologiche: una brillante dimostrazione di come l’analisi linguistica possa fornire spunti importanti per capire come l’uomo antico si rapportasse al mondo che lo circondava. La divisione dell’anno in stagioni basata inizialmente su osservazioni legate al ciclo agricolo o pastorale, fu ispirata poi dall’osservazione degli astri e da considerazioni astronomiche (solstizi ed equinozi). Alla disamina è stata unita la proiezione di numerose e colorate immagini.

Prima della pausa pranzo ancora un intervento: Chiara Gelmetti, fondatrice e presidente onorario di A.D.A. Associazione Danze Antiche, ha parlato di Armonia e unità nella danza italiana dalla seconda metà del XV secolo alla prima metà del XVI, anticipando il significato delle due danze tardomedievali-rinascimentali, che sono state poi eseguite nel pomeriggio: Venus, una bassadanza scritta da Guglielmo per Lorenzo il Magnifico e Giove un ballo a sei, che questi riprende dal suo maestro Domenico.
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Un momento dell’esibizione

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Leonardo Contrastano, Nadia Mantovani, Anna Olkhovaya, Lucia Bellizia, Chiara Gelmetti, Laura Grasso
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L’esibizione eseguita da Chiara Gelmetti stessa con Leonardo Contrastano, Nadia Mantovani, Anna Olkhovaya, Laura Grasso, ha riscosso applausi a dir poco scroscianti: stelle tra le stelle, si sono mossi con fascino e leggiadria sulle note di una musica dolce e coinvolgente.
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Marisa Paschero e Lucia Bellizia
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E’ stato poi il momento della presentazione da parte della nota grafologa Marisa Paschero del libro Iniziazione alla Grafologia: un’opera che l’autrice ha definito adatta a tutti e che vuole essere una guida di agile lettura destinata a chi vuole avvicinarsi a questa disciplina. Il pubblico ha mostrato di apprezzarne sia i contenuti che la finalità.

A questo punto è toccato a Lucia Bellizia, che ha presentato la traduzione e il commento del De quindecim stellis, quindecim lapidibus, quindecim herbis et quindecim imaginibus, trattato ermetico che descrive la fabbricazione di talismani, che traggono la propria virtù da una pietra preziosa, da un’immagine che su di essa viene incisa, da un’erba che ad essa viene associata e soprattutto da una particolare stella fissa. Un trattato in cui l’astrologia occupa, rispetto ad altri della specie, una parte preponderante: ci è pervenuto in latino, ma si tratta in realtà della traduzione di uno scritto arabo, che rimonta a sua volta ad un originale greco e fu edito per la prima volta nel 1942 dal filologo Louis Delatte. La relatrice ha annunciato che dalla traduzione e dal commento dell’intero testo ha intenzione di ricavare a breve un libro.

Poi l’annunciata proiezione di due video di cui Felice Stoppa, esperto di cartografia celeste, fotografia astronomica e storia dell’astronomia, ci ha fatto dono anche in quest’edizione del Convegno:

* Nova et integra universalisque orbis totius iuxta germanum neotericorum traditionem descriptio – Gaspar Vopellius Medeb. 1558 Mathemati conscripsit. Impressum Venetiis per Joannem Andream Vavassorium Cognomine Guadagninus, Venezia 1558.

* La creazione del cielo, Teglio, Palazzo Besta, Affreschi del XVI secolo di Anonimo.

Inutile dire che sono stati apprezzati dal pubblico per i loro splendidi colori e per le musiche che li accompagnavano.
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Luciana de’ Leoni, la prima a sinistra, che ci piace presentarvi
nella foto della nostra cenetta serale

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Ha chiuso la giornata Luciana de’ Leoni d’Asparedo, studiosa di astrologia e floriterapia, intrattenendo il pubblico sul tema Stelle che danzano con i fiori e cioè su come la scelta di un rimedio floreale possa essere decisa tenendo presente anche il tema natale del richiedente e soprattutto i transiti planetari di cui è oggetto. Un’ipotesi di lavoro per il corretto abbinamento tra floriterapia e astrologia. Anche qui un esempio di interazione tra approcci diversi.

Dopo il dibattito finale relatori e pubblico – che desideriamo vivamente ringraziare – hanno preso congedo, dandosi appuntamento a prossimi eventi: l’Associazione organizza o partecipa infatti costantemente a conferenze, seminari e convegni. Sono disponibili inoltre ancora poche copie degli Atti: chi avesse piacere di leggerli può scrivere a info@apotelesma.it.