14 ottobre 2024

Anche quest’anno Giancarlo Ufficiale, vero conoscitore dell’ars, fa dono alla nostra Associazione e ai nostri lettori dell’Almanacco astronomico per Astrologi, pubblicazione che nacque nel 2010 e che è divenuta nel tempo più ricca per numero di pagine e contenuti: strumento che giudichiamo utilissimo per il lettore, che voglia fondare i propri giudizi sui moti reali del cielo.

Come di consueto, l’Almanacco reca all’inizio (in alto a destra) una piccola foto di Kicca, la micia di Giancarlo: la bestiola adesso si trova, come avemmo già modo di dire, insieme ai nostri Asmodeo, Belial e Cece, al Ponte dell’Arcobaleno. E lì che giocano insieme ed attendono coloro che furono per essi compagni di vita e di studi, che non smettono un attimo di ricordarli e che poi, inteneriti, decidono di ospitare (o farsi ospitare da?) qualche nuovo felino, che si aggiunge amorevolmente ai precedenti, senza tuttavia prenderne il posto. Come è accaduto per Nahemah, che è da tre anni la nuova Team Manager della nostra Associazione.

Entriamo ora nel vivo dei contenuti dell’Almanacco, riportando le parole della prefazione:

“Sosteniamo da tempo che i fenomeni celesti costituiscono il presupposto essenziale per una corretta investigazione astrologica. I moti di Luminari, pianeti e stelle tanto nella Sfera Celeste che nella Sfera Locale devono essere ben conosciuti dall’interprete per un giudizio che sia il più puntuale possibile, perlomeno nei limiti imposti dalla dottrina e dalla capacità del singolo, professionista, ricercatore o appassionato che sia. Ciò che qui segue delinea il mio personale contributo, affinché attraverso schemi e tabelle gli eventi celesti salienti relativi al 2025 siano facilmente individuabili, in modo da trarne interpretazioni proficue tanto per l’astrologia genetliaca che per quella cattolica.

L’Almanacco 2025 è suddiviso in varie sezioni:

1 – eclissi di Sole e di Luna;
2 – calendario lunare;
3 – calendario solare;
4 – calendario dei pianeti;
5 – tabelle di aperture delle porte e di accerchiamenti (altrimenti noti come assedi od obsessio) della Luna;
6 – calendario riassuntivo dei fenomeni citati dal n. 1 al n. 5;
7 – apparizione di comete visibili ad occhio nudo;
8 – stelle, le loro fasi e il calendario delle fasi.

Come si può notare, nell’Almanacco sono riportati tutti i fenomeni celesti più significativi e la consultazione diviene veramente imprescindibile per lo studioso. Dobbiamo perciò un caloroso grazie a Giancarlo per la sua opera, paziente e come sempre di spessore. La scelta di porre al primo posto le eclissi non è casuale. Infatti queste costituiscono il fenomeno più eclatante delle variazioni luminose, che compongono il fondamento su cui si erige l’intero edificio dell’astrologia tradizionale (o classica che dir si voglia).

Seguono poi gli eventi dei Luminari, sulla cui importanza è superfluo soffermarci, essendo almeno questo un principio condiviso da ogni scuola di pensiero. Della Luna segnaliamo le quattro fasi principali, evidenziando in grassetto nero le sizigie che precedono l’entrata del Sole in un Segno Tropico ed in grassetto viola le sizigie eclittiche, in rosso le eclissi. In guisa delle edizioni 2021 e 2022 riferiamo anche qui la λ dei Luminari nelle 4 fasi. Ed inoltre dei Nodi e dei Ventri, sempre utili all’interprete accorto e sapiente. Nella tabella degli apogei e perigei lunari sono evidenziati in grassetto quelli assoluti, ossìa la distanza massima e minima del satellite dalla Terra: chi si occupa di Luna Nera dovrebbe trarne una qualche riflessione. Infine riproduciamo le tabelle della Prima ed Ultima Visibilità della Luna alle latitudini di Milano, Roma e Palermo; e infine le occultazioni planetarie della Luna.

Del Sole segnaliamo non solo l’ingresso nei Segni, ma anche le Congiunzioni e le Opposizioni ai pianeti, evidenziando – lì dove si forma – l’eventuale kazimi. In merito a quest’ultimo è doveroso precisare che non ci siamo attenuti alla versione strettamente fisica, ossia della differenza in Latitudine di 0°16’, ma a quella per così dire più liberale che le assegna 1°. In effetti i 16’ costituiscono – per i pianeti esterni – una vera e propria occultazione del pianeta alla vista, e per i pianeti interni o una mini–eclisse nel caso della Congiunzione Inferiore o di un’occultazione nel caso della Congiunzione Superiore. L’estensione di questa misura a 1° segnala la presenza dell’astro nella corona solare o comunque in quella zona così illuminata dai raggi solari da impedirne la visibilità. Perciò gli influssi non differiscono in un caso o nell’altro.

Per i pianeti, oltre ai consueti fenomeni segnalati nelle Effemeridi, abbiamo concesso un certo risalto alle fasi eliache (o epicicliche): Congiunzione al Sole, tempi di invisibilità, levate e tramonti eliaci, stazionarietà mattutina e vespertina. Eventi che per primi devono essere investigati da un astrologo che abbia idea di quel che sta facendo. Riferiamo anche gli incontri per Parallelo e Controparallelo di Declinazione. Sono riportati inoltre Nodi e Ventri, le magnitudini massime e minime, apogei e perigei, le tabelle relative alle Aperture delle Porte e le congiunzioni ed opposizioni planetarie complete delle Latitudini degli astri. Chiude il Calendario di tutti i fenomeni astronomici dettagliati in precedenza. Mi è parso uno sforzo utile a beneficio di coloro che hanno la bontà di consultarci.

Criteri analoghi abbiamo seguìto per i calendari dedicati alle fasi delle stelle, 128 in questa edizione, sebbene limitandoci a quelle principali: levata e tramonti eliaci, sorgere e tramonti cosmici, con tabelle dedicate a sei località italiane, scelte non solo in base all’estensione territoriale, ma anche alla latitudine geografica, in modo da coprire in modo soddisfacente l’intero territorio nazionale. Poi un Calendario riepilogativo delle predette fasi per quelle sei località, credo di utilissima consultazione. Tabelle, infine, anche per le loro posizioni equatoriali ed eclittiche.”

Tutte le ore riportate nell’Almanacco sono in tempo Universale. Ci preme inoltre pubblicare qui di seguito la p. 114 dell’Almanacco, nella quale oltre a Giuseppe Bezza, nostro indiscusso maestro e della cui morte cade quest’anno il decennale, viene ricordato Marco Fumagalli, che per lui fu collaboratore di assoluto rilievo nell’inesausta ricerca nel miglioramento dei metodi dell’arte. Lucia Bellizia conobbe entrambi e condivide di entrambi il rimpianto.
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Ne raccomandiamo dunque la lettura!